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domenica 10 marzo 2013

Guarire l'anima con i fiori del dottor Bach

All'inizio del secolo scorso il dottor Edward Bach studiò le proprietà di alcuni fiori ed elaborò un metodo terapeutico che concentrasse l'attenzione sulla personalità del malato più che sulla sua malattia. Osservando i comportamenti umani classificò 12 stati mentali che, a suo avviso, causavano la maggior parte delle patologie. Secondo il Bach la malattia all'origine non e' materiale ma è il risultato di uno squilibrio tra le scelte compiute con la mente e ciò che desidera il nostro cuore. Questo squilibrio, se resta inascoltato, genera un sintomo nel fisico del quale la persona è costretta ad occuparsi, perché soffre. Seguendo invece il proprio intuito e istinto si compiono quelle scelte armoniche che permettono al corpo di rimanere in salute. Dietro ogni disturbo fisico, secondo Bach, ci sono le nostre paure, le nostre preferenze, tutte le nostre emozioni ed è proprio un'emozione negativa all'origine di ogni disturbo psicosomatico: guarendo la mente, il corpo seguirà.

Bach individuò inizialmente 12 rimedi di base che vennero associati ai 12 stati psichici più comuni che chiamò i "dodici guaritori" che sono:

Agrimony (Agrimonia), per chi nasconde i propri tormenti dietro una facciata gaia e cortese;
Centaury (Centaurea minore), per chi non riesce mai a dire "no";
Chicory (Cicoria comune), per chi ama in modo possessivo, cercando di fare tutto il possibile per essere ricambiato;
Rock Rose (Eliantemo), per chi è preso da grande paura e panico;
Gentian (Genzianella autunnale), per chi si abbandona al pessimismo, si scoraggia e si deprime facilmente;
Mimulus (Mimolo giallo), per chi ha paura delle cose di tutti i giorni (andare dal dentista, paura di oggetti etc)
Impatiens (Balsamina dell'Himalaya), per chi è impaziente e non sopporta interferenze coi suoi ritmi;
Cerato (Piombaggine), per chi non ha fiducia in sé e chiede continuamente consiglio ad altri;
Scleranthus (Fiorsecco, Scleranto o Centigrani), per chi è indeciso tra due scelte;
Vervain (Verbena), per chi si lascia trasportare troppo dall'entusiasmo e ha un forte senso di giustizia;
Water Violet (Violetta d'acqua), per chi ama stare da solo e talvolta e' orgoglioso;
Clematis (Clematide), per chi sogna ad occhi aperti, vivendo più nel futuro che nella realtà.

In seguito vennero individuati altri 26 rimedi che completarono la serie. Per individuare ore più adatto potete partire dall'emozione che vi mette in difficoltà. Ecco alcune delle emozioni negative che riporto con esempio con i loro rimedi floreali.

PAURA:

ROCK ROSE (Eliantemo): per le situazioni che provocano grande angoscia e terrore in seguito a incidenti, incubi. Per la paura della morte e della sofferenza. Attacchi di panico , collassi nervosi irrigidimento del corpo e perdita della parola. LA FRASE: Affronto con coraggio eroico qualsiasi emergenza

MIMULUS (Mimolo): paura la cui origine è conosciuta, paura della povertà, del buio, delle malattie, del giudizio degli altri, timidezza e tutte le fobie (claustrofobia, paura di alcuni animali, paura di volare) LA FRASE: Trovo il coraggio di vivere ogni esperienza.

ANSIA:

AGRIMONY (Agrimonia): per chi è amante della tranquillità al punto di sopportare senza lamentarsi i soprusi altrui. Crisi ansiose con oppressione al petto, disturbi alimentari (anoressia, bulimia) LA FRASE: Riconosco, accetto ed integro i miei conflitti interni

CENTAURY (Centaurea): sottomissione, servire gli altri per sentirsi amati, senso di stanchezza continuo, non si riesce a reagire. LA FRASE: Mi rafforzo in volontà e determinazione e costruisco la mia individualità.

PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA:

CHICORY (Cicoria selvatica): invadenza, tendenza a manipolare gli altri. Si tende al possesso affettivo, si ha bisogno di continue rassicurazioni affettive. LA FRASE: Dono disinteressatamente il mio amore.

VERVAIN (Verbena): dogmatismo, fanatismo, non si accettano le idee altrui, entusiasmo eccessivo, iperattività. LA FRASE: Con moderazione vivo le mie idee

AFFATICAMENTO:

OLIVE (Olivo): per coloro che hanno molto sofferto fisicamente e moralmente e sono così stanchi ed esauriti che si sentono incapaci del minimo sforzo. Per loro la vita quotidiana è un fardello privo di piacere. LA FRASE: Nella pace risorgo alla vita del corpo e dello spirito.

OAK (Quercia): per quelli che combattono una dura battaglia e continueranno a battersi benché le prospettive di riuscita siano quasi nulle. Scontenti di se stessi se la malattia impedisce loro di aiutare gli altri. LA FRASE: La flessibilità equilibra in me la forza e il senso di responsabilità

HORNBEAM (Carpine): per quelli che non si sentono abbastanza forti mentalmente e fisicamente per sopportare il peso della loro vita: le occupazioni quotidiane sembrano troppo pesanti anche se riescono a far fronte con successo ai loro impegni. LA FRASE: Affronto con nuova vitalità e rinnovato interesse le mie giornate.

ATTACCAMENTO AL PASSATO:

WALNUT (Noce): disorientamento di fronte ai cambiamenti, incostanza, ci si lascia condizionare dalle idee altrui. Questo rimedio è indicato anche per i bambini in fase di dentizione, per gli adolescenti che si affacciano alla pubertà, dopo un divorzio, un cambiamento di lavoro o un trasloco. LA FRASE: Mi libero dalle influenze che mi limitano e procedo senza incertezze lungo la rotta.

GELOSIA:

HOLLY (Agrifoglio): sospetto, invidia, ammirazione distorta per gli altri e continuo confronto, disamore di sé. Desiderio di vendetta. LA FRASE: Apro il mio cuore all'amore e alla compassione.

Se l'argomento vi ha appassionato seguite uno dei miei corsi di floriterapia, il prossimo lo trovate sul mio blog. Buona evoluzione verde,

Francisco Merli Panteghini

Mediatore Elementare

domenica 3 marzo 2013

Alberi di destra o di sinistra?

E' stato molto difficile andare a votare alle scorse elezioni. Difficile per me che ho una visione "albero centrica" delle priorità. Si parla di corruzione, di rilancio, tagli, redditi di cittadinanza, conflitto di interessi ecc. ecc. Ma molto, molto prima di tutto questo è per me vitale che si parli di trasformazione dei nostri stili di vita, rigenerazione dell'ambiente, messa al bando progressiva di tutte le tecnologie che danneggiano la biosfera e, quindi, massicci investimenti in ricerca e applicazione delle tecnologie, dei modi di produrre e di consumare compatibili con questo pianeta. In caso contrario condanniamo all'estinzione gli umanoidi e molte altre specie.

Mi è venuto da chiedermi cosa avrei votato se fossi stato un albero. Destra o sinistra? Grillo o Monti? Non è vero che gli alberi tacciono, o che sono indifferenti a ciò che accade. Gli alberi parlano e come: frinire di foglie, rilasciano terpeni dell'aria, scambiano informazioni con l'acqua e attraverso i gangli di radici che si sfiorano sotto terra. Solo che non parlano di molte cose che per noi sono importantissime: il calciomercato, matrimoni gay, corruzione, inganni e truffe varie, rilancio dell'economia. Vivono una realtà apparentemente più semplice, radicata nell'essenzialità del flusso della vita. Non conoscono la menzogna e l'ansia per il domani ed in questo hanno di certo molto da insegnarci.

I temi ambientalisti sono stati spesso appannaggio della sinistra, che ha trovato sintonie con i verdi. Il PD ha ereditato la quercia come albero simbolo, poi virando al centro, ha inglobato l'ulivo, denso di riferimenti cristiani e mediterranei. La Lega ha fatto del colore verde un colore ideologico, schierandosi spesso a favore del settore agricolo, dello sviluppo locale e decentrato del territorio ma di fatto ad oggi, manca di una visione strategica per uno sviluppo armonioso tra attività umane e qualità ambientale. Il Partito Sudtirolese ha scelto da sempre la stella alpina come simbolo ed è stato capace di tessere un'attenta politica di salvaguardia e valorizzazione ambientale, fortemente locale e orgogliosamente montanara oltrechè germanica.

Eppure nel simbolo della nostra bistrattata repubblica, seguendo una precisa tradizione araldica, le mura turrite della nostre belle e storiche città sono accompagnate da due bei rami: la quercia e l'ulivo. La lettura simbolica è molteplice: due alberi che si riassumono la vocazione mediterranea della Penisola ma anche la sua radice continentale. La quercia fu albero sacro in molte civiltà antiche europee, albero sapiente e protettore dei celti, protagonista delle antiche foreste continentali. L'ulivo simbolo della cultura mediterranea, diffuso da greci e romani e poi cristianizzato dalle meditazioni di Gesù di Nazareth nel famoso orto (giardino) degli Ulivi. L'Italia sembra quindi avere tracciato nel destino il compito di unire queste due tradizioni a tutti i livelli. E di certo il nostro paesae è un luogo di mescolanze e artistiche creatività giunte da molte Direzioni.

Gli alberi in definitiva non mi danno indicazioni di voto, un po' come la Santa Sede, ora vacante. Indicano silenziosamente altre priorità: qualità delle acque, dell'aria, rimboschimento, agricoltura naturale, mobilità sostenibile (vi ricordate a cosa servono le gambe che gli alberi ci invidiano a volte?). Personalmente mi sono preso un impegno. Dare alla mia città, Chioggia, un regolamento del Verde all'avanguardia. Non un posticcio scopiazzamento di altri comuni, Venezia o Torino, ma un originale e innovativo regolamento che porti in una decina d'anni questa città ad avere un patrimonio verde di prim'ordine. Se a questo si assocerà la tutela delle acque noi e i nostri figli vivremo in una preziosa perla verde e azzurra. Se volete partecipare al gruppo di studio per il nuovo regolamento del verde contattatemi.

Francisco Panteghini

Coordinatore dell'Associazione Amico Giardiniere

(la foto qui sopra è la pubblicità della Fitoconsult, ditta di Varese di livello europeo nella tutela degli alberi)