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domenica 20 gennaio 2013

La poesia del mare, anche d'inverno

Da quando vivo qui, a due passi dal mare, non perdo occasione di andare a godermi questa energia primordiale. Mi sono sempre stupito di come, fuori dalla stagione turistica, tutto il litorale venga chiuso, abbandonato, trascurato. Forse che il vento non soffia a ispirare nuovi pensieri d'inverno? o che il sole non sorge con la sua meravigliosa tavolozza a dipingere il cielo sul mare? Perchè mai perdere contatto con una delle fonti primarie di nutrimento, economico ma anche culturale e, permettetemi, spirituale per metà dell'anno?
L'amica Debora mi ha scritto indignata per la sporcizia che il mare rimanda sulla spiaggia. Mi ha chiesto di aiutarla a organizzare la raccolta delle immondizie, come abbiamo fatto con Germano Salvagno per la laguna del Lusenzo, e prima ancora con altri amici nel canal Vena. Mi ha scritto una frase che mi ha colpito e convinto: "Andiamo a ripulire la spiaggia prima che il mare se la riprenda". Pochi giorni dopo Piero Mescalchin ha pubblicato quel magnifico video di denuncia sul degrado delle Tegnue, ingolfate da reti da pesca, lattine, batterie e tutto quello che possiamo immaginare.
E allora avanti con la pulizia! La Veritas ci ha messo a disposizione guanti, sacchi per la differenziata e lo smaltimento del giorno dopo. Ci siamo ritrovati stamattina nonostante la pioggia, ma domenica 27 gennaio, alle 9.30 torneremo col sole e con tanti altri amici e amiche del mare. Abbiamo conquistato l'accesso alla spiaggia, raccolti in cerchio abbiamo bevuto del tè caldo e letto una poesia di Fernando Pessoa, un poliedrico poeta portoghese.
Sembra che sia una lotta titanica e insensata la nostra. Eppure nel cuore un calore si accende, desiderio di cambiamento, di condivisione, di comunità. Perchè aspettare la riapertura degli stabilimenti e la riaccensione dei riflettori del turismo di massa per tutelare il nostro mare? Noi che viviamo qui, tra terra e mare, o come suggerisce Giuseppe nella "Terra d'Amare", abbiamo tutto il diritto, il piacere e l'onore di poter godere questo tesoro impetuoso di onde.
Di quel tesoro fanno parte le Tegnue, la perla più preziosa dell'Adriatico. 25 km quadrati di scogliere e habitat unici. Meta di un turismo sommerso, questa volta senza frode fiscale però, di grande rilevanza. Custodiamo per noi e per tutti questi inestimabili tesori e sarà così che anche in noi troveremo, nello scrigno del cuore, il vero tesoro. Innamoratevi anche voi! Ci vediamo domenica prossima alle 9.30 al Granso Stanco!

Francisco Panteghini
Mediatore Elementare

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