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domenica 13 gennaio 2013

I doni della Beròla

Anche quest'anno la Beròla (la cugina ciosotta della Befana) ha riportato in dono giorni di secca che hanno svelato molti tesori sommersi e occultati dall'acqua. Passeggiando in canal Vena si potevano ammirare, oltre alle solite immondizie, relitti ben più curiosi: una romantica barca sommersa, skateboard, telai di biciclette, ombrelli, cassette per gli attrezzi e altro ancora.
Si potrebbe organizzare una gara annuale di "pesca l'impossibile" per celebrare come trofei queste testimonianza della nostra stupidità? Qual è il senso, al giorno d'oggi, di usare la laguna come discarica? Lei che ci nutre, che rende unica questa città, questo scrigno di civiltà lagunare al tramonto.
Molti parlano della cultura veneziana, della sua architettura, delle sue antiche galee e dimenticano che Rivo Alto e le isole attorno (ovvero il nucleo centrale della futura Venezia) nacque come centro amministrativo e commerciale della civiltà lagunare. Venezia divenne come la perla di un'ostrica, si decanta il valore della perla ma si trascura di far vivere e prosperare l'ostrica, ovvero quel tessuto vivente di mestieri antichi, frutti della laguna, orti e mare.
Oggi l'antica cultura lagunare rischia di scomparire, tra Mose, dismemoria, turismo di massa e relativo moto ondoso si distrugge la vitalità della laguna, si scompaginano le vecchie comunità e le attività tradizionali. Dove sono finiti gli orti di S.Erasmo o di Sottomarina? Dove le vigne delle Vignole? E le valli da pesca? Nelle pieghe dell'autodistruzione etichettata come "sviluppo" restano memorie e sassolini che indicano ancora la via per tornare a casa, come nelle fiabe.
La Beròla mi ha portato in dono un'altro di questi sassolini: gli orti dell'isola di Saloni. Nelle antiche e vecchie mappe quest'isola si mostrava piena di verde, orti e, anticamente, saline. Oggi, proprio accanto allo yachting club sopravvive ancora, come il villaggio assediato di Asterix, un pugno di ortolani che qualcuno vorrebbe estromettere. Speriamo che gli abitanti della città non lascino svanire sotto l'ennesima colata di cemento un prezioso sassolino per ritrovare la strada di uno stile di vita in armonia con l'ambiente.
Speriamo che di ricordarci l'origine della parola "campo": quando le piazze erano prati, coltivati in parte, con alberi da frutto come si vede ancora sull'isola della Giudecca. Questa Beròla mi ha portato anche altri regali, anzi ne ha portati via... come quella fioriera spezzata e vuota che si pavoneggiava da quasi due mesi accanto al Duomo. Merito di qualche e-mail partita da un gruppo di amici: una letterina alla Beròla appunto, che ormai sembra l'unica a rispondere alle richieste dei cittabambini.

Francisco Panteghini
Mediatore Elementare

9 commenti:

  1. E di cosa ci meravigliamo? Noi Chioggiotti siam fatti così. disordinati,sporchi,ignoranti soprattutto (la maggior parte non sa nemmeno parlare un discreto italiano). Per noi dopo la torre di S.Maria son tutti contadini, ma, i contadini ne avrebbero di cose da insegnarci, la pulizia, l'ordine, e soprattutto il rispetto per la natura, quello che noi non abbiamo mai avuto per la nostra meravigliosa laguna che DIO ci ha regalato e che noi stessi stiamo UCCIDENDO. C'è ancora gente che butta in canale le "SCOASSE" dalla propria finestra. Na roba da SCHIFO. DOVREMO VERGOGNARCI. I "CONTADINI" non buttano i rifiuti sui propri campi. Meditate gente,Meditate.

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  2. è molto bello il paragone coi contandini che non buttano i loro rifiuti (non quelli inquinanti, ma quelli organici sì!) nei loro campi. che immagine: i chioggiotti coltivano il mare, questi sono i nostri amati campi!

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    1. L'inciviltà che regna su sto paese è a livelli ASTRONOMICI. Ha ragione lei caro signore. Il nostro rispetto per la natura è pari a ZERO. Peccato però,perchè siamo indietro di 50 anni rispetto a qualsiasi altro paese. E poi li chiamiamo contadini, proprio noi che nemmeno sappiamo fare un discorso in un discreto italiano, noi che abbiamo TUTTI studiato alla BOCCONI o ad OXFORD. INCREDIBILE.

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    1. Certo caro Francisco hai proprio ragione. Tiriamoci su le maniche, se hai qualche idea in proposito ben venga, se posso,sono con te. Anche se un pò mi secca perchè non meritiamo niente a Chioggia e tutto quel che abbiamo ce lo meritiamo. Mi chiamo Vittorio e se ti puo interessare, fatti dire da Comparato come metterti in contatto con me. Un Caro Saluto.

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  4. Sig.Francisco

    complimenti per il blog che fa vedere aspetti praticamente sconosciuti ai più, per quello che riguarda il "pugno di ortolani" dei Saloni sono assediati grazie alla loro ignoranza ed inettitudine, hanno passato anni e anni a farsi la guerra fra vicini per delle autentiche fesserie a suon di soldi spesi fra avvocati e tribunali, tralasciando invece quello che realmente poteva danneggiarli, vedi l'avanzare del cemento e di attività non consone a quel pezzo di territorio.
    In ogni caso questi signori non sono mai stati ortolani professionisti, e non credo che ci sia qualcuno che arrivi a minacciarli per avere quel pezzetto di terra, stanno solo frignando come al solito per stupidaggini.
    Scrivo questo con cognizione di causa conoscendo benissimo il posto e i suoi abitanti, aggiungo che si potrebbe scrivere un bel romanzo sui fatti accaduti in quel lembo di terra.

    Cordiali Saluti

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  5. in attesa del romanzo dei saloni raccomando sempre empatia e rispetto per tutti.

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